martedì 29 agosto 2023

Cinquanta gocce di saggezza per riscaldare la tua anima

 

CINQUANTA GOCCE DI SAGGEZZA

PER RISCALDARE LA TUA ANIMA


In questo piccolo libro di circa sessanta pagine, che puoi acquistare a un prezzo irrisorio, ho voluto raccogliere una serie di aforismi e citazioni di famosi autori, filosofi, maestri spirituali e psicologi, e alcune mie riflessioni personali, che spero ti potranno essere utili e di aiuto per nutrire e riscaldare la tua Anima, e forse costituire per te un seme di crescita personale e di evoluzione spirituale. A ciascuna di queste citazioni ho voluto accompagnare una mia discussione, che rappresenta il frutto dei miei studi ma anche della mia esperienza clinica, come psicologo-psicoterapeuta.
Puoi portare con te questo piccolo libro ovunque tu vada o in qualsiasi luogo ti trovi, ed eventualmente aprirlo casualmente ad una qualsiasi pagina, e leggere quella citazione, dunque riflettere sulla tua vita, sulle tue relazioni, sulla tua dimensione esistenziale, e su quanto e come risuonano dentro di te i contenuti di quella massima e delle mie riflessioni.

Vai alla pagina del libro: https://www.amazon.it/dp/B0CGL27TK1


L'IPNOSI NELLA VITA QUOTIDIANA E IN PSICOTERAPIA

                                            


IPNOSI E VITA QUOTIDIANA

Una semplice guida per comprendere un fenomeno complesso ma naturale


Questo libro non vuole essere un trattato o un manuale sull’ipnosi nella complessità della sua fenomenologia e delle sue applicazioni, piuttosto, a te che forse stai cercando risposte sintetiche e chiare su cosa sia l’ipnosi o che avresti eventualmente intenzione di approcciarti al suo utilizzo nell’ambito di una psicoterapia, voglio fornirti un quadro concettuale sintetico e rendere conto di quanto il fenomeno ipnosi in realtà non riguardi solo la psicoterapia o la medicina, ma la nostra vita quotidiana di tutti i giorni. Ti fornirò pertanto le basi concettuali che riguardano questo metodo di cura antico ma ancora essenzialmente contemporaneo, un quadro sintetico e chiaro di come funzioni l’ipnosi dal punto di vista neuro-bio-psico-fisiologico, e di come la nostra naturale trance quotidiana possa influenzare il nostro equilibrio psicofisiologico, la nostra salute e la nostra armonia interna. Oggi puoi acquistare questa interessante lettura più o meno anche al costo di un caffè, facendo un pieno di adrenalina e ormoni del benessere attraverso l'espansione della tua consapevolezza, e apportando alla tua vita una maggiore armonia esistenziale.

Vai alla pagina del libro: https://www.amazon.it/dp/B0CGDNZZ4Q



martedì 23 maggio 2023

L'ipnosi regressiva in psicoterapia

 

IPNOSI REGRESSIVA
- un'efficace tecnica analitica di risintesi interiore -


Dr. Viola è uno psicologo–psicoterapeuta con una formazione aggiuntiva Master in ipnositerapia (360 ore): utilizza il metodo ipnotico, nelle sue molteplici tecniche, quale strumento integrativo di psicoterapia, per la cura e la riabilitazione. E' coautore del libro “Ipnosi e Suggestione in Psicoterapia",  un’opera interamente dedicata al fenomeno ipnosi nel contesto della psicologia, della medicina e della psicoterapia. Nel volume discute dell'impiego delle tecniche ipnotiche in ambito clinico, e argomenta l’utilizzo e le applicazioni dell’ipnosi regressiva e della PLR.


L’ipnosi regressiva costituisce una delle tecniche d’elezione maggiormente utilizzate nell’ambito della moderna ipnositerapia, e certamente rappresenta una delle tecniche più proficue nel contesto del counselling psicologico e della psicoterapia. Questa tecnica può essere considerata fondamentalmente come un approccio centrato sul cliente, e focalizzata sulla scoperta o l’individuazione dell’origine traumatica delle problematiche psicologiche esperite nel presente. La tecnica di ipnosi regressiva sfrutta essenzialmente le proprietà ipermnestiche della trance ipnotica, ovvero la possibilità di recupero di ricordi obliati o rimossi, e la sua capacità di consentire la regressione mentale nel tempo (come un viaggio a ritroso nel passato). Attraverso il processo ipnoregressivo, grazie al maggiore contatto tra sfera conscia (ciò che psicoanaliticamente potremmo definire l’Io mentale, l’Ego-Coscienza) e inconscia determinato dalla trance ipnotica, in uno stato di funzionamento mentale fluido e di destrutturazione del blocco energetico (determinato da un processo che Freud chiamò censura) fra i domini dell’apparato psichico, spesso la mente inconscia è in grado di localizzare la causa originale (anch’essa inconscia) di un effetto conscio (di cui l’individuo è quindi consapevole: un sintomo, uno stato di tensione psicologica o di disagio, ecc.) e tangibile (e spesso spiacevole) sperimentato nella propria realtà di vita, ed inviare l’informazione alla mente cosciente del soggetto: pertanto, questo processo fornisce al cliente, professionalmente supportato dall’ipnoterapeuta (preferibilmente uno psicoterapeuta, dunque uno specialista che abbia un’adeguata formazione psicologica e psicoterapeutica e una formazione accreditata in ipnositerapia), l’opportunità di analizzare e rielaborare le emozioni e i sentimenti originali associati alla specifica esperienza o causa remota.
La dinamica della regressione ipnotica può seguire fondamentalmente due percorsi:

- la rievocazione dissociata

- la rivivificazione degli eventi

Nella rievocazione dissociata ipnoregressiva, il soggetto recupera i ricordi e li rievoca osservandoli da una posizione esterna, come osservatore, senza sperimentarli in prima persona: sostanzialmente il soggetto rivede sé stesso e gli eventi dall’esterno.

Nella rivivificazione ipnoregressiva il soggetto rievoca fatti ed esperienze rivivendoli emozionalmente e percettivamente con l’ausilio di tutti i sensi: in altre parole il soggetto rivive pienamente le esperienze rievocate con una percezione sensoriale ed emozionale diretta, quindi con pieno coinvolgimento.

Il processo ipnoregressivo può essere considerato come una dinamica molto delicata, pertanto dovrebbe essere utilizzato con elevata professionalità e competenza. In particolare il counsellor ipnologo dovrebbe utilizzare unatecnica accurata e molto attenta, così da evitare il condizionamento del soggetto, e lo sviluppo di una“sindrome da falsa memoria”. In altre parole, è molto importante che nella conduzione del processo il counsellorsia particolarmente accorto nell’evitare l’utilizzo di suggestioni che possano determinare lo sviluppo di falsi ricordi.

"PAST LIFE REGRESSION" - IPNOSI REGRESSIVA A VITE PRECEDENTI
In generale, la tecnica di “Past life regression” (PLR) corrisponde a una varietà di metodi che consentono il recupero di ricordi di esperienze che hanno avuto luogo in “altri periodi di vita”.
Per la precisione la PLR è una forma di trattamento psicologico emerso nel corso degli anni '60 del secolo scorso, fondamentalmente sviluppatosi e formalmente ufficializzato negli USA, basato sul presupposto che alcuni disagi psichici ed emotivi attuali affondino le loro radici nel terreno di esperienze e vissuti traumatici irrisolti risalenti a precedenti periodi di vita (in particolare l'infanzia) o perfino a“vite precedenti”.
In particolare, generalmente gli ipnologi usano l'ipnosi (e talvolta qualche altra tecnica) per condurre il paziente a uno stato alterato di coscienza (in questo caso la trance ipnotica) che permette all'individuo di recuperare e rievocare più agevolmente (superando l’ostacolo della censura operata dalla mente cosciente) gli eventi traumatici rimossi: successivamente, attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche di conduzione, l’ipnologo guida il paziente, attraverso un processo di rielaborazione, ristrutturazione ed integrazione costruttiva ed adattiva delle esperienze rievocate nell’ambito della sua personalità globale e nel contesto del suo cammino evolutivo individuale.

Personalmente, quando utilizzo il termine di questa utile ed efficace tecnica ipnotica nel suo nome omologo in lingua italiana, preferisco attenermi rigorosamente alla traduzione letterale dall’inglese, ovvero “Regressione alla vita passata”, evitando l’utilizzo di un altro termine più diffuso ma meno accurato nella traduzione, come “regressione alle vite precedenti”. Il motivo per cui opto con decisione per l’utilizzo del primo e più generico termine è semplice: pur essendo convinto, sulla scorta di innumerevoli evidenze empiriche raccolte e di studi accurati svolti da molti affidabili ricercatori e scienziati, della realtà di un cammino evolutivo spirituale che talvolta non si limita a una singola esperienza di incarnazione terrena ma bensì consiste di un ciclo di vite e di rinascite, mi allineo con la posizione di altri autori secondo i quali, pur avendo finora raccolto un ampio corpus di prove empiriche che convergono a sostegno dell’ipotesi della reincarnazione, la realtà oggettiva di questa non potrà mai essere inconfutabilmente provata. Nonostante questo margine di incertezza, che tuttavia in effetti caratterizza ogni teoria finora enunciata, ritengo di annoverarmi fra i teorici assertori dell’ipotesi della reincarnazione, fermo nella convinzione che il nostro cammino terreno rappresenti una parentesi significativa nell’ambito di un cammino evolutivo spirituale esteso, che si dipana secondo un processo di causa-effetto (Karma), verso la meta dell’individuazione e della perfezione nella Fonte della Creazione.

Fondamentalmente, la tecnica ipnotica di “Regressione alla vita passata” (PLR) si configura come tecnica terapeutica psicologica indirizzata all'insight (cioè la presa di coscienza o consapevolizzazione di contenuti inconsci), alla crescita psicologica ed alla guarigione. Il processo di ri-sperimentazione di eventi di vita passata in qualche modo traumatizzanti, spesso produce cambiamento e guarigione: pertanto l’obiettivo ultimo di questa tecnica di regressione ipnotica, che agisce illuminando nell’oscurità dei ricordi celati nelle profondità e nei meandri dalla mente inconscia, è rappresentato dal tentativo di produrre conoscenza, saggezza e comprensione costruttiva degli aspetti più profondi della personalità e del carattere dell’individuo, ed il progresso nel raggiungimento della completezza e dell’individuazione del Sé.

Sebbene la “Regressione alla vita passata” sia una tecnica antichissima, che addirittura potremmo fare risalire al IV sec. A.C., quando Patanjali, l'antico filosofo indiano che codificò lo Yoga, insegnava come le vite precedenti potessero essere rievocate attraverso la meditazione, la PLR fece il suo nuovo ingresso in tempi moderni intorno agli inizi del XIX sec. con Albert de Rochas, un colonnello francese che praticava l'ipnotismo. Più recentemente, nel secolo scorso, durante gli anni '60, Dick Sutphen, un "terapeuta americano della vita passata", ha reso popolare l'uso terapeutico di questa tecnica. Raymond Moody, il famosissimo sensitivo americano, autore del libro "Lifeafter Life" che dettagliava esperienze vicine alla morte (NDE, near death experiences) ha pure contribuito alla conoscenza del metodo con il suo volume "Coming Back", nel quale descriveva nove delle sue vite precedenti. Alla diffusione della conoscenza internazionale di questa potente tecnica terapeutica ha certamente e massimamente contribuito, negli anni più recenti, lo psichiatra statunitenseBrian Weiss, grazie alla notevole tiratura della sua produzione letteraria, di genere essenzialmente narrativo ma non scientifico. Tuttavia, ancor prima che l’esistenza della PLR venisse a conoscenza del grande pubblico, grazie alla notevole tiratura di queste opere narrative, la stessa tecnica era già consolidata da parecchi anni, grazie all’opera di altri specialisti statunitensi che la praticavano estensivamente ancor prima che Weiss scrivesse i suoi libri (per esempio, Netherton, Wambach, Fiore, e altri.). La tecnica di PLR viene oggi usata da svariati psicologi e psicoterapeuti in tutto il mondo, quale strumento terapeutico efficace e mezzo potente di indagine psicologica.

La credenza nella reincarnazione affonda le proprie radici nella storia dell’umanità, costituisce un aspetto standard di molte forme di metafisica ed è parte di molti sistemi religiosi, soprattutto quelli orientali (l’Induismo, la Cabala ebraica, il Buddismo, e perfino il primo Cristianesimo).Tuttoggi moltissime persone al mondo nutrono la convinzione delle reincarnazione, basandosi su una pura questione di fede o su un background di conoscenze culturali e scientifiche. Se accettiamo il concetto di reincarnazione, ne consegue che deve esistere un metodo in grado di far luce sul ciclo di morti e rinascite e consentirci di acquisire un livello di conoscenza sulle nostre vite precedenti, nel continuum delle nostre esistenze.

Oggi, la costellazione di sistemi utilizzati a tale scopo è nota con il nome di “Past life regression” (Regressione alla vita passata). In tale contesto, l’“Ipnosi regressiva alla vita passata” costituisce una delle tecniche d’elezione di analisi psicologica e consapevolizzazione. Il concetto di “Karma”costituisce il concetto chiave dell’analisi psicologica mediante la PLR, e sta alla base della spiegazione per cui ogni identità spirituale ha generato ogni aspetto e circostanza della propria vita. Il Karma rappresenta la somma totale delle cause che ogni individuo ha generato e mobilitato durante il complesso dei suoi periodi di vita precedenti. In particolare, il principio di causa-effetto del Karma spiega che ogni attività dell’individuo, pensieri, atteggiamenti, emozioni e atti, si accumulanosommativamente e secondo un principio universale, come causa degli effetti salienti delle future incarnazioni.

Attraverso la pratica della “Regressione ipnotica alla vita passata” l’individuo può allargare la propria consapevolezza sui suoi tratti peculiari di personalità, le origini di alcune malattie organiche e di condizioni psicopatologiche disfunzionali, sulle radici profonde di particolari inclinazioni, preferenze, interessi professionali, sulla natura di schemi mentali, comportamentali e relazionali ricorrenti (coazione a ripetere), e sugli scopi sottili della propria esistenza. La tecnica ipnotica di PLR si configura quindi come una forma di trattamento psicologico olistico, indirizzata ai processi mentali, organici, emozionali e spirituali. Essa fondamentalmente agisce attraverso il processo regressivo dell’individuo (naturalmente questo è riferito alla dimensione mentale e temporale e non al meccanismo psichico difensivo) che può essere raggiunto essenzialmente a due livelli (a un grado dissociativo, osservando gli eventi come dall’esterno, oppure in forma di rivivificazione, sperimentando gli eventi e i vissuti in forma globale percettiva-emozionale), consentendo l’esplorazione di periodi di vita antecedenti, allo scopo di chiarire o risolvere difficoltà e disagi sperimentati nel tempo presente. Il processo regressivo viene facilitato e guidato dall’ipnologo (certamente un operatore competente con specializzazione nel campo delle professioni di aiuto e della salute mentale) che può indirizzare lo stessa secondo una dinamica che terrà conto delle problematiche del cliente e degli obiettivi del rapporto di counselling. La dinamica di regressione PLR potrebbe essere per esempio stadiale, ovvero prima condurre a precedenti periodi evolutivi della vita presente (per es. adolescenza, fanciullezza, infanzia), poi nell’utero materno, quindi prima della nascita, per proseguire a tempi di vita precedente; oppure diretta, cioè volutamente indirizzata a uno specifico periodo di vita antecedente. L’opportunità di rivedere e risperimentare cicli e schemi comportamentali ricorrenti nel corso di molti tempi di vita passata, consente di acquisire una maggiore e più ampia prospettiva sui propri unici e peculiari conflitti, paure, errori, abitudini, scelte, speranze, sconfitte, vittorie e speranze. Quando l’individuo vede il suo “complementare”in un tempo di vita precedente, esibire (sebbene nell’ambito di differenti esperienze) i suoi stessi o simili comportamenti disfunzionali, e compiere analoghi errori, questi può raggiungere più prontamente la consapevolezza della natura dei cambiamenti necessari per raggiungere un progresso evolutivo positivo nella propria vita.

Le evidenze raccolte nel contesto dell’ampissima pratica clinica della PLR mostrano che in svariati casi le disfunzioni organiche e le malattie sperimentate in vita, affondano radici profonde che si estendono in altri periodi e dimensioni di vita passata. In tal senso la pratica della PLR può fornire talvolta informazioni significative e importanti per il processo di guarigione di sintomi fisici, oltre che psicologici (quali disturbi d’ansia, alimentari, dell’umore, dissociativi, sessuali e dell’identità di genere, di personalità, dipendenze, ecc.).

La ragione fondamentale per intraprendere un percorso di PLR è quindi quella di migliorare e comprendere maggiormente la propria vita, nel tempo presente.Nella pratica clinica spesso i clienti scoprono che alcuni conflitti e problemi che caratterizzano la loro vita hanno origine da eventi traumatici sperimentati in tempi di vita precedenti. I ricordi di vita passata possono ripresentarsi in svariate forme: talvolta secondo una dinamica percettiva di“deja vu”, oppure come sogni ricorrenti ambientati in specifici scenari e ambienti oppure riguardanti eventi spiacevoli, oppure ancora sotto forma di fobie più o meno invalidanti, o sotto forma di infondate e inspiegabili paure. Per esempio, in ambito clinico si è spesso rilevato che pazienti con fobie per l’acqua, o per le altezze, oppure terrorizzati dall’idea di parlare pubblicamente (una forma di fobia sociale), quando ipnoticamente regresserievocavano ricordi di morti per annegamento, per caduta da grandi altezze, oppure per impiccagione o al rogo. Spesso quando questi traumi di vita passata vengono esplorati, percettivamente ed emozionalmente rielaborati nel contesto del counselling, nel cliente si verifica una significativa riduzione o addirittura la scomparsa della condizione di disagio legata al disturbo fobico. In PLR, attraverso gli stati emotivi e le sensazione fisiche associate a uno specifico problema che affligge il cliente nel contesto della sua realtà di vita presente, questi viene indotto (attraverso il rapport ipnotico e la conduzione controllata dell’operatore ipnologo) a localizzare la sorgente o la causa del problema: questo processo spesso conduce alla scoperta di ricordi dolorosi appartenenti al contesto di una “vita passata”. Nella dinamica della PLR, generalmente il cliente nella specifica personalità individuata nel contesto di una determinata vita passata, viene guidato a rievocare o rivivificare l’esperienza traumatica in quel tempo di vita, e successivamente attraverso l’esperienza di morte. Nella dinamica della PLR il counsellor deve necessariamente assistere il cliente nel processo di rielaborazione e ristrutturazione degli aspetti emozionali residui legati alle esperienze traumatiche, e nella ri-sintesi interiore ed integrazione costruttiva (alla situazione di vita attuale) di tutti quegli aspetti relativi ai periodi di vita passata rievocata, che hanno convogliato elementi e vissuti di incompletezza nel tempo presente. Attraverso la PLR molti conflitti e problematiche emotive sono efficacemente risolti nel corso di poche sedute di counselling psicologico, e spesso in tempi più brevi rispetto alla terapia convenzionale. Svariate afflizioni organiche possiedono una connotazione psicosomatica: nella pratica clinica della PLR è stato sovente riscontrato che anche queste condizioni possono cominciare a diminuire in intensità o addirittura cessare.

Se da un lato la tecnica PLR può essere terapeuticamente efficace, e nel suo contesto è altresì elevata la possibilità che particolari eventi ricordati siano effettivamente attribuibili a contesti di vite precedenti (come i risultati di studi oggettivi supportati da indagini storiche e anagrafiche farebbero supporre), d’altro lato dobbiamo anche accettare la possibilità che le esperienze e gli episodi rievocati di“vite precedenti” non siano oggettivamente collegati ad alcuna vita passata reale. Ciò che un individuo sperimenta nel processo della PLR potrebbe corrispondere al risultato di un messaggio che la mente inconscia invia al dominio conscio dell’apparato psichico. In altre parole, in alcuni casi lo stato nevrotico può determinare un livello significativo di blocco emozionale, per cui la sfera mentale consapevole non recepisce i messaggi profondi che gli vengono dall’inconscio (ossia, il dominio dell’apparato psichico i cui contenuti sono energeticamente bloccati alla libera esplorazione e all’accesso della mente consapevole, se non attraverso uno scambio metaforico e mascherato nel sogno, intuitivo nello stato di coscienza vigile, e più libero e diretto nella trance ipnotica): in alcuni di questi casi (ovvero di refrattarietà allo scambio intuitivo della mente conscia con la sfera mentale inconscia), quando la mente inconscia si crea un varco (ad esempio nella trance ipnotica) invia messaggi simbolici che vengono recepiti come esperienze e impressioni di una vita passata. A meno che il ricordo esperienziale di una vita passata corrisponda a mera fantasia, esso potrebbe essere determinato o da un messaggio metaforico della mente inconscia, oppure dal ricordo effettivo di un’esperienza di vita passata. Esistono strategie di controllo e valutazione semplici, che il consulente ipnologo esperto può utilizzare per stabilire con buona approssimazione se il ricordo recuperato corrisponda a una probabile vita precedente, oppure a un messaggio inviato dal dominio mentale inconscio così che la persona possa in qualche modo coglierne intuitivamente il significato, utile per il suo progresso e la sua crescita psicologica.

In entrambi i casi, sia che si tratti del ricordo di un'effettiva vita precedente o no, sicuramente l’esperienza del ricordo è reale, pertanto in ogni caso, da un punto di vista terapeutico è fondamentale che lo psicologo counsellor o lo psicoterapeuta si adoperino con tutti i mezzi per chiarificare e far riflettere il cliente su quale possa essere la lezione o il significato profondo dell’esperienza rievocata da una “vita precedente”, e in che modo essa possa connettersi o integrarsi costruttivamente con le realtà della sua vita attuale. Altrimenti, logicamente, il mero e semplice ricordo in sé di un’esperienza di vita passata, costituirebbe niente più che una mera curiosità se il cliente non ne ricavasse intuitivamente, creativamente, e infine razionalmente, un significato profondo e utile per la sua vita, di cui fare un uso costruttivo e psicologicamente evolutivo.

Pertanto, in linea di massima le motivazioni sottese alla decisione di intraprendere un percorso di counselling PLR potrebbero essere le seguenti:

■ chi crede nella reincarnazione potrebbe decidere di dedicare il proprio tempo all’esplorazione di vite precedenti, allo scopo di scoprire quali errori abbia commesso nel suo passato spirituale, così da raggiungerne la consapevolezza ed evitare l’esigenza coercitiva (secondo un meccanismo di coazione a ripetere) di replicarli per apprendere in questa vita o addirittura in quelle future, quelle penose lezioni che ancora non ha appreso e che ne derivano quale effetto

■ chi non crede nella reincarnazione, potrebbe decidere di intraprendere delle sedute di consulenza PLR basandosi sul concetto che la mente inconscia, nello stato di trance ipnotica indirizzato alla dinamica regressiva remota, invia particolari messaggi alla mente conscia individuale, la cui analisi del significato e il suo successivo utilizzo costruttivo, potrebbero portare alla scoperta ed alla presa di coscienza di aspetti psicologici utili per la propria crescita e per il proprio benessere.

In ogni caso è molto importante notare che la credenza nella reincarnazione non è affatto necessaria affinché una consulenza psicologica condotta con tecnica PLR sia significativamente efficace: in effetti l’efficacia della tecnica è largamente determinata dalla sua capacità di elicitare l’abreazione catartica (il rilascio emozionale di contenuti ideativi ad alta valenza affettiva, incapsulati da esperienze traumatiche, attraverso la vivida reminescenza e il linguaggio) congiuntamente all’indispensabile utilizzo successivo ed effettivo, nella realtà di vita individuale, della conoscenza dei significati acquisiti attraverso l’esercizio della stessa tecnica. Pertanto, a prescindere dal successo della dinamica regressiva in sé e per sé (cioè il raggiungimento di un grado sufficiente di trance ipnotica, e la rievocazione di eventi salienti), il successo terapeutico è largamente influenzato dalla capacità di sintesi e di analisi psicologica individuale (quella del cliente), e dallecapacità e dalla preparazione professionale e psicologica del counsellor a guidare il cliente in questo processo, mobilitando le sue risorse creative consce e inconsce. In altre parole, da un punto di vista terapeutico la semplice regressione e rievocazione ipnotica PLR non sono significativamente efficaci, se il counsellor non è abbastanza abile ad elicitare un processo catartico edabreativo, con la rielaborazione, la ristrutturazione e la sintesi psicologica costruttiva dei significati emersi, nel senso di una loro integrazione positiva nella realtà di vita del cliente, al fine di una sua crescita psicologica: soltanto questo processo di abreazione e ristrutturazione psicologica possono alleviare il malessere organico e mentale, e incentivare la creatività, l’evoluzione e il successo della persona.

Pertanto, attraverso la lezione dal passato, l’esplorazione PLR deve fondamentalmente produrre semi di crescita e di guarigione, che arricchiscano la persona e la aiutino a vivere costruttivamente, funzionalmente e adattivamentenel presente.


Bibliografia
■ Viola, A. (2005). Modelli recenti di ipnositerapia, ulteriori sviluppi teorici e ultime interpretazioni neurofisiologiche dell’ipnosi, in Manca Uccheddu, O. e Viola, A., Ipnosi e suggestione in psicoterapia. Milano: Giuffré editore.

■ Viola, A. (2005). L’ipnosi regressiva, in Manca Uccheddu, O. e Viola, A., Ipnosi e suggestione in psicoterapia. Milano: Giuffré editore.

■ Viola, A. (2005). Ipnosi regressiva e PLR.


Su specifica richiesta Dott. Viola utilizza la tecnica dell’ipnosi regressiva e della PLR, seguendo il processo terapeutico illustrato nella sezione “Consulenza ipnoterapica” (per informazioni sull'articolazione dell'intervento e sui costi clicca sul link o contatta).

Maggiori informazioni sulla consulenza ipnoterapica
condotta con l'ausilio dell'ipnosi regressiva

PER SAPERNE DI PIU'

mercoledì 15 marzo 2023

LA NEUROCEZIONE E LA TEORIA POLIVAGALE IN PSICOTERAPIA

 

La scala polivagale, così come concettualizzata da Deb Dana

 

La neurocezione è un concetto recentemente introdotto da Stephen Porges (direttore fondatore del “Traumatic Stress Research Consortium” e professore di psichiatria presso l'Università della Carolina del Nord) nella sua teoria polivagaleun modello teorico di spiccata e riconosciuta rilevanza per la psicoterapia

Questa teoria, alla cui diffusione ha pure ampiamente contribuito Deb Dana (medico e consulente specializzata nel trattamento del trauma complesso,  Coordinatrice del Traumatic Stress Research Consortium del Kinsey Institut e relatrice di fama internazionale, con la quale ho avuto il piacere di fare un percorso di formazione) cerca di spiegare il funzionamento della parte del nostro sistema nervoso su cui non abbiamo alcun controllo volontario, il sistema nervoso autonomo, e quali siano le possibili implicazioni in psicoterapia. Porges concettualizza la neurocezione come il processo attraverso il quale i nostri circuiti neuronali discriminano se per noi una situazione o una persona sono pericolosi o minacciosi, oppure se al contrario con ciò possiamo sentirci al sicuro senza dover implementare strategie difensive di lotta o fuga o di immobilizzazione.

È importante notare che questo processo si verifica senza la partecipazione della nostra coscienza, cioè avviene ancor prima della percezione cosciente. In primo luogo viene valutato il rischio o la minaccia della situazione: nel caso in cui venga valutata come sicura, i meccanismi difensivi (mediati dal nostro sistema nervoso simpatico) vengono disattivati, ​​per poter essere coinvolti nei comportamenti di connessione sociale. Pertanto, per esempio, persone a noi note o anche estranee, che abbiano un tono di voce e un'espressione facciale adeguati e caldi, promuovono un senso di sicurezza interiore che ci consente di interagire socialmente con loro. Altrimenti avvertiremo una sensazione di disagio o più direttamente di pericolo, che ci porterà ad adottare atteggiamenti e comportamenti difensivi, la cui connotazione, intensità e modulazione saranno direttamente legati all’intensità della percezione di minaccia. Allo stesso modo, se ci riferiamo all’infanzia quale periodo evolutivo fondante e strutturante, un bambino può sentirsi al sicuro e interagire serenamente tra risate e balbettii con la sua figura di attaccamento, se percepita come oggetto relazionale rassicurante, oppure piangere cercando sicurezza in presenza di uno sconosciuto o anche quando lo stesso caregiver sia percepito come una minaccia. Per effettuare questa valutazione di sicurezza vengono prese in considerazione sia le circostanze ambientali che le circostanze viscerali interne, cioè le informazioni che i nostri organi interni inviano al nostro cervello, quindi la nostra valutazione della situazione a livello preconscio si colora anche delle informazioni che provengono dal nostro corpo.

Questo processo ha importanti implicazioni per la psicoterapia, dal momento che una neurocezione del pericolo può essere promossa dalla storia dell'attaccamento o dai ricordi traumatici

Così una persona può mostrare strategie difensive (reazioni frequenti, pervasive e caotiche di lotta o fuga, oppure reazioni dissociative di immobilizzazione) nonostante la sua valutazione cosciente della situazione non indichi alcun pericolo oggettivo attuale. 

Pertanto in psicoterapia è molto importante consapevolizzare il paziente al riguardo delle sue risposte autonomiche disadattive, cercare di mapparle e successivamente trasformarle attraverso un progressivo riprocessamento mediato dalle varie tecniche utilizzate dalla stessa psicoterapia.

La teoria polivagale può essere proficuamente utilizzata in psicoterapia per il trattamento di una vasta gamma di condizioni di disagio psicologico, in particolar modo per i disturbi ansiosi, depressivi e dissociativi, e in tutte quelle condizioni disadattivi in cui siano presenti queste componenti.

La mia pratica clinica della psicoterapia è improntata a un approccio integrativo, in cui all'occorrenza utilizzo tecniche mediate dalla teoria polivagale in psicoterapia. 

Ricevo nelle due sedi dello studio, a Cagliari e a Settimo San Pietro/Sinnai. Qualora interessato/a puoi trovare ulteriori informazioni sui servizi offerti e costi nel mio sito web: www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it


Bibliografia

Stephen W. Porges , Deb Dana (2018). “Clinical Applications of the Polyvagal Theory: The Emergence of Polyvagal-Informed Therapies”. Norton Series on Interpersonal Neurobiology).  W. W. Norton & Company; 1st edition.

Deb Dana (2018).  “The Polyvagal Theory in Therapy: Engaging the Rhythm of Regulation”WW Norton & Co.

 

 

 

Cinquanta gocce di saggezza per riscaldare la tua anima

  CINQUANTA GOCCE DI SAGGEZZA PER RISCALDARE LA TUA ANIMA In questo piccolo libro di circa sessanta pagine, che puoi acquistare a un prezzo ...